Natura

vicina, accessibile e rigogliosa

Le montagne dell’ Appennino Tosco-Romagnolo offrono infinte possibilità di scoperta, da praticare con il corpo, la mente e tutti i sensi. Una natura benigna e accogliente, per tutti e per tutto l’arco dell’anno. Una natura da esplorare, crocevia di cammini e sentieri, meta privilegiata di escursionisti a piedi, a cavallo o in bicicletta. Una natura da vivere, abbracciare e assaporare, con ritmi lenti e riflessivi.

Una natura importante, che ospita il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterona e Campigna, il parco più boscato d’Italia, che protegge un lembo di montagne alte poco più di 1500 metri: fatte di dirupi e calanchi scoscesi sul versante romagnolo, antichi boschi di faggi, abeti bianchi e valli sul lato toscano.

Una natura di cui ci si continua a prendere cura: qui hanno sede, oltre all’Ente Parco, anche l’Associazione Foresta Modello e l’Eco Museo Montagna Fiorentina.

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

Istituito nel 1993, rappresenta un’area naturale di grande bellezza e importanza ambientale. Si estende su oltre 36.000 ettari di foreste antiche ricche di biodiversità e fauna selvatica e grazie alla sua vasta rete di sentieri, offre un’immersione totale nella natura. Passeggiando tra maestosi alberi, ruscelli e cascate, si incontrano siti suggestivi come gli eremi di Camaldoli e La Verna, che nel corso dei secoli hanno accolto figure di grande importanza spirituale e intellettuale. Dal 2017, le faggete vetuste del parco sono state riconosciute come patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Il monte Falterona

Alto circa 1.654 metri, offre panorami spettacolari e una natura rigogliosa, ideale per escursioni mozzafiato. Qui si trova la sorgente Capo d’Arno, considerata l’origine dell’omonimo fiume e il lago degli Idoli, un piccolo specchio d’acqua di grande valore culturale, dove sono state scoperte numerose statuette di origini etrusche, greco-ellenistiche e romane. Il monte era infatti considerato sacro nell’antichità, punto di incontro tra il cielo e la terra, abitato da divinità. Il suo nome deriva dal nome etrusco “Fal truna”, ovvero trono degli dei.

Il lago di Londa

Situato a breve distanza dal centro storico di Londa, è uno specchio d’acqua artificiale diventato dagli anni ‘70 un elemento caratteristico del paesaggio del borgo e un’attrazione per visitatori e residenti. Le sue sponde, con aree attrezzate per picnic, offrono opportunità per rilassarsi e praticare sport. Durante la stagione estiva diventa il cuore della vita della comunità, luogo per sagre e feste che richiamano persone anche dalle località vicine.

La cascata dell' Acquacheta

Questa cascata si trova nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove l’Acquacheta, affluente principale del fiume Montone, crea uno straordinario salto d’acqua con una discesa di oltre 70 metri. Se il nome non ti è nuovo è forse perchè viene nominata da Dante nel XVI canto dell’Inferno, dove viene paragonata alla cascata infernale del Flegetonte. Questo spettacolo naturale è raggiungibile soltanto a piedi tremite un sentiero di facile accesso che richiede circa 2 ore di cammino.

La flora

La Montagna Fiorentina ha una ricca flora con oltre 1000 specie erbacee e 48 specie di alberi e arbusti. Le quote più elevate ospitano abetine secolari, boschi di faggio e acero montano, aceri, frassini, olmi, tigli, ornielli, tassi e agrifogli. Oltre alla vegetazione della fascia montana, sono ben rappresentate anche tutte le tipologie di bosco della sottostante fascia submontana: carpino nero, querce a cerro e a roverella, castagneti e rimboschimenti di pino nero.

La fauna

La fauna della Montagna Fiorentina è ricca di specie affascinanti: tra i mammiferi spiccano gli ungulati – come daini, caprioli e cervi – e il lupo, mentre le specie di uccelli sono circa un centinaio, tra le quali alcune tipiche dei boschi come l’allocco, le cincie, i picchi e rapaci come il falco pecchiaiolo, il lodolaio e lo sparviere. Nelle rupi nidificano l’aquila, il gufo reale e il falco pellegrino. Nel Parco delle Foreste Casentinesi si trovano anche molte specie di chirotteri, anfibi e rettili.

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